Quel passato… presente

Più invecchi e più si sommano i ricordi… ogni anno che vivi ti lascia il suo ricordo che – se la mente te lo permette – lo porti con te per aggiungerlo a quelli nuovi… e se hai la fortuna di vivere a lungo, sono davvero tanti i dati che si tengono a mente.
Tanti sono i ricordi che hanno la capacità di farti male, ma altrettanti di farti bene, di farti sorridere… sta solo a noi il come ricordarli e riviverli. Ultimamente capita che con mamma, come è oggi (come ho già scritto in “Quel piccolo cuoricino“), quel ricordo del passato lo riviviamo tutti i giorni… perché magari di quel marito – mio padre – che manca da 24 anni, lei ora te ne parla come se dovesse entrare dalla porta da un momento all’altro… quel passato per lei ora è vivo e vedi che così sta bene, sorride e allora perché correggerla? Insomma a nessuno fa piacere sentirsi dire “non c’è più” se sei convinta che ci sia, no? Certo è un po’ complicato quando sto marito dice che torna a casa e poi non si fa vedere, ma avendo un continuo passaggio di pensieri, passa anche quello e via a pensare ad altro. In questa fase di mamma ho imparato che la mente nel momento in cui va a ruota libera senza quel controllo razionale (che ci prefissiamo), nel momento in cui la fantasia diventa per te realtà, ti da grandi potenzialità… lei stando seduta fa un sacco di “viaggi”, rivive la sua gioventù, ride e riesce anche a dirti “ho visto tanta gente, mi sono proprio divertita”. Forse è meglio questo traffico che lo spegnersi della mente…
Parlando di papà, in una stanza piena di sue coppe e attestati, non si può non ritornare anche agli anni in cui correva in motonautica Alfa Romeo sui Racer (come ho già scritto in “Da Lei a… Lui“), anni in cui io non ero nata, ma so bene quanto siano stati importanti per lui e per lei che tra una gara e l’altra gli parlava di matrimonio… Lui, scapolone di quei tempi, diceva “ti sposo entro l’anno”, entro l’anno c’è stato… lo ha fatto nel dicembre ’64.
L’altra sera con mamma siamo tornate a sfogliare fotografie e articoli sportivi di quei tempi, e così ho deciso di mettere sul desktop del pc quel passato… presente che è stato gioia…

per stare in compagnia di papà tutti i giorni

Qualche anno fa sono stata in riva a quelle acque dove papà correva, sul Lago di Garda… mi aveva colpita una bicicletta… oggi in quella foto ci leggo un messaggio che forse voleva darmi per il mio futuro, che ora è presente
ciò che può sembrare abbandonato tu puoi riportarlo in vita

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Quel piccolo cuoricino…

quello blu, del colore che Ti piace tanto… il caso ha voluto che lo trovassi dello stesso colore dell’altro, quello che Tu chiami “vezzo” perché è in tessuto, quello che mi fa sorridere a vedertelo perché quando te lo avevo messo ho pensato “ecco la nostra ragazzina”… Il cuoricino te l’ho regalato per i tuoi 82 anni fatti ad aprile… lui che ogni volta che si nasconde sotto la maglia mi dici “controlla che ci sia il cuoricino” e così faccio riapparire dalla manica il braccialetto a cui l’abbiamo attaccato e a Te si illuminano gli occhi a vederlo.
Sono due anni che con Te, io e sorella condividiamo il Tuo cambiamento. Un giorno dopo l’altro – in attesa di vedere cosa ci proporrà il giorno successivo – viviamo minuti, ore, giorni buoni in cui sai tutto di noi, sai chi siamo e sai dove sei,  alternati a minuti, ore, giorni strani in cui proietti il tuo passato in questa realtà e hai tanti pensieri perché in quei momenti le due bambine sono da andare a prendere a scuola e devi tornare a casa. In quei momenti non è semplice riuscire a convincerti che siamo Noi le tue bambine ormai grandi, che dove sei è la tua casa e papà non rientrerà la stasera, lui è lassù da tanti anni. Fai tenerezza quando nella notte chiami “mamma, mamma“, accorro io e ci scambiamo un sorriso che tranquillizza entrambe. A me dispiace… dispiace tanto che i tuoi desideri passati non c’è modo di poterli rendere reali, lo farei… invece oggi posso solo cercare di distrarti da questi pensieri e sperare che ti lascino serena, così da essere un poco serena anche io… Mi sono accanita all’inizio a voler trovare soluzioni, ho faticato ad accettare cosa stava accadendo e forse in parte ancora poco lo accetto ma cerco di esserci in modo utile, anche se lo so sono troppo emotiva, il piangere non serve a niente, devo essere forte per darti il giusto appoggio, ma a volte cedo… a volte è un compito più grande di me. Con Te ho imparato in questi anni che la mente è troppo misteriosa, è inutile farsi domande su quel che non ha risposte. Tra disagi fisici e deterioramente cognitivo è comunque ancora vivo parte del tuo carattere tosto e ancora riesci a stupirci e far ridere con le tue frasi che ricordano quale mente fervida eri, devo essere grata che una buona parte di Te continua ad esserci per darci ancora un po’ di tempo insieme… Eh già ho paura di essere dimenticata del tutto, ma voglio augurarmi che nel cuore di entrambe il dimenticarsi non accadrà mai e poi Noi abbiamo il nostro piccolo cuoricino blu a ricordarti che Ti sono vicina mamma anche quando la mente non mi vede… ma tu lo sai ne sono sicura.
Con infinito affetto, la tua gaia.

Un anno nuovo…

Ciao A.micie,
BUON ANNO NUOVO A TUTTE! Rieccoci nel quarto giorno dell’anno nuovo… di nuovo qui c’è ben poco… non so voi, ma noi nel nuovo ci siamo portate (anzi ci hanno seguito) ogni cosa bella/brutta del vecchio, unica differenza è che ora bisogna ricordarsi di scrivere 2013 nella data, per il resto è tutto identico a prima! Siamo rientrate dalla nonnatrasferta, dieci giorni in cui la mamy si è interamente dedicata a Lei e le micie si sono godute le mensole larghe sopra i termosifoni, come avevamo già preannunciato nel precedente post, lì si sta belle comode, Magò forse si è anche un po’ bollita il cervello per le tante ore che ci passava sopra.
Ebbene abbiamo ricevuto ogni sorta di augurio per il nuovo anno, speriamo non sia come il precedente capodanno quando gli auguri erano stati identici e l’anno è stato ben diverso da come venne augurato… vedremo per questo, vuoi mai che (per sbaglio) vada meglio del precedente? Siamo fiduciose.
Il 2012 per tanti non è stato un buon anno, delusioni, lavoro, crisi, salute… così per noi, tra il grande cambiamento di mamma (la nonna) a cui stiamo assistendo, che procede inesorabile, ci convivi con il solo obiettivo che Lei stia il meglio possibile, anche se dire meglio è una parola grossa… e le persone care o amiche a cui abbiamo dato l’ultimo saluto. Ora sono sei angeli, troppi in un unico anno, troppi per poterti sentire allegro ad iniziare un nuovo anno, questo sarà senza di loro e si sentirà… Ma la vita è questo e si va avanti, ritrovando un sorriso quando ci accade qualcosa di bello e procedendo il cammino con alle spalle quel passato che non torna più… ma si è vissuto, e questo conta.

Il 2012 ha dato e portato via come ogni anno della nostra vita
lasciando i segni in ognuno di noi a scandire il tempo che passa.
Io vi lascio il suo ultimo tramonto, quello del 31 dicembre.
In lontananza si vede il Musinè, il monte “misterioso” della Val di Susa.
Tra i vari racconti su di lui dicono che attiri gli ufo, così
da bambina immaginavo l’arrivo di alieni e il partire per altri mondi,
in qualche modo un po’ continuo ad aspettarli… Gaia.

Ritornare… nella cuccia

Ciao A.micie,
manchiamo dal 30 agosto… qualcuno se ne è accorto?
LASCIAMO QUI UN SALUTO GENERALE A TUTTE/I
Siamo mancate perché la mamy è stata impegnata con la sua di mamy… Ci siamo trasferite da lei, i giorni sono stati impegnati e impegnativi intorno a lei. Ora che siamo ritornate a casa riusciamo a dedicare qualche ora anche qui, a questo posticino “tutto nostro”… nella cara cuccia dove troviamo la vostra compagnia! Nei giorni passati abbiamo cercato di leggerVi, ma il tempo libero era troppo poco e lo spirito della mamy non era dei più sereni per fermarsi qui… però il pensiero a tutte l’abbiamo sempre avuto!
Come benritrovate vi facciamo vedere l’amichetto della campagna… è un micio che gira libero tra i prati e passa tutti i giorni davanti alla cucina della nonna. Lei ci è tanto affezionata, il suo passaggio è una compagnia quotidiana, lo chiama “la mia micina” perché dalle rotondità è convinta che sia femmina perennemente in dolce attesa ma in realtà il ragazzo di borgata si chiama UGO, così ci ha detto la vicina. Per noi va benissimo chiamarlo “micina” come piace alla nonna, per lui la cosa importante è vedere che gli diamo la pappa (se lo fanno tutti i vicini, ecco spiegata la rotondità!) e ci fa anche tanti miao che hanno la capacità di regalarci quel sorriso in più che manca…

Tante ronf a tutte da Magò, Mia, Ugo e… la mamy!

Vi ricordiamo che domani 6 e 7 ottobre sono i due giorni in cui l’ENPA organizza la “GIORNATA DEGLI ANIMALI“, la decima edizione dell’appuntamento nato per incontrarsi nelle piazze italiane per aiutare gli Animali… Se volete informazioni per parteciparvi cliccate qui!

Vite e Voci di Taranto

Ciao A.micie,
saprete sicuramente cosa sta accadendo a Taranto… sono molto lontana da quella terra, ma questo non fa di me un essere indifferente perché non mi tocca in prima persona. Non sono molto informata sulle dinamiche in corso, non ho modo di andare sul posto, ma ci tengo in qualche modo a farmi sentire “vicina” a loro, a chi si muove per loro, con loro, a chi fa conoscere quel che sta accadendo là. Non parlo dei mezzi di comunicazione, ma intendo la Gente, le Vite e Voci delle persone che sanno, che hanno visto, di chi è lì o di chi è lontano ma ha il Cuore rimasto nella propria terra. Una Gran bella terra fatta di sole, mare, buoni profumi, belle persone… che ora è ferita, inquinata, che va  “salvata” per la sopravvivenza di chi la calpesta e respira, terra dove lavorano in un impianto siderurgico mentre piangono i propri cari avvelenati. Ma quanti si stanno prendendo la briga di occuparsene seriamente? Penso che se l’Italia fosse davvero Unita, si muoverebbe tutta insieme e invece ogni problema italiano è sempre e solo vissuto dal singolo, dai singoli cittadini che protestano, lottano e si sentono soli ad affrontare un cambiamento o risolvere un problema. Tutti non dovremmo volere il meglio per tutti? No, la realtà è che siamo divisi, ogni città, ogni regione ha da pensare a se stessa e questo a mio parere è la debolezza dell’Italia, ne pagheremo sempre il prezzo e sarà sempre troppo alto!
Con l’augurio di vedere il giusto CAMBIAMENTO, termino segnalandovi queste letture per CONOSCERE, RIFLETTERE, CAPIRE…

Di Memorie di una Vagina
il suo Istant Book da leggere
ARBEIT MACHT FREI – Storie di una Taranto non detta.
L’industria. I cittadini. I tumori. I bambini.
[…] “E certo che mi dispiace per i miei cugini, per i giovani, per chi aveva scelto un compromesso pur di non lasciare la propriaterra e la propria famiglia, facendo un lavoro tecnicamente di merda, per non andare, per esserci, per lo stesso amore che provo io per quella città immonda, ormai così lontana.” [continua a leggere nel suo blog]

Di Melodiestonate
La parabola del lavoro e della salute.
[…] “In questo tempo il Signore decise di scendere sulla terra per vedere da vicino cosa stava succedendo a Taranto. Chiamò gli apostoli e con loro iniziò il viaggio. Camminavano costeggiando il muretto a secco di un campo assolato e arido dove videro un povero contadino che zappava grondando sudore e più sudava e più forte zappava, vedendolo gli apostoli dissero: “Signore aiutalo!” [continua a leggere nel suo blog]

 Il blog del Comitato per Taranto
“Il Comitato per Taranto, dal 18 giugno 2007, è un gruppo aperto di cittadini, indipendente, apartitico e senza fini di lucro, impegnato per l’ambiente e la cultura.”
[continua a leggere il blog]

Sentirsi così…

Oggi ho sfogliato due diari speciali.
Un’amicia mi ha fatto vedere “la luce calda e rossa di un tramonto
al suono di questa canzone…
L’altra amicia mi ha fatto provare la sensazione
di “perdersi tra le dune del deserto“,
Vi ringrazio per questi regali.
Ora, al termine di “un giorno ferito che non vuol morire mai
come tanti miei, unisco il filo del percorso fatto oggi e capisco,
si, è con Lei che convivo,
vero “la puoi stringere in silenzio e sentire tutto dentro“,
è solo l’anima che sa che quel dolore passerà“… spero sia così.

Da LEI a… LUI

Ciao A.micie,
oggi vi racconto qualcosa di me…
Accade che, per caso o forse no, passi per una strada e trovi una fotografia… di LEI, della indimenticabile Monica Vitti. Dell’attrice che vorresti avere notizie, ma ha scelto il silenzio e va rispettata. Mai avresti immaginato che potesse succedere, ma accade e ogni cosa che si vede può portarti molto lontano…
La vedo, affascinante e ammaliante, presa da una stretta al cuore penso che è la bellezza di un tempo passato e in un lampo la mia mente fa un balzo indietro di trent’anni, alla mia infanzia accompagnata dai SUOI film, da quelli di Albertone e Totò, dai western di Sergio Leone che piacevano tanto a papà e ridevi con Franco e Ciccio, Stanlio e Ollio, Jerry Lewis. Tanti di loro sono grandi ora, tanto grandi… altri non ci sono più ma guardando le loro pellicole ci saranno sempre.
Con LEI il legame è più particolare, perché mi è sempre piaciuta, è del ’31 come mamma e ora forse hanno anche “altro” che le accomuna e questo pensiero mi avvicina molto a LEI. E’ stata la moglie di Michelangelo Antonioni, regista del film Il Grido del 1957, dove Monica ha doppiato Dorian Gray. E così da LEI salto con la mente a quel film che i miei nominavano, film ambientato sulle rive del delta del Po.
In quegli anni, su quell’acqua nostro padre correva in motonautica Alfa Romeo sui Racer, detti anche “tre punti” perché sfrecciavano a pelo d’acqua toccandola solo in tre punti, bolidi che negli anni Cinquanta erano il progresso, la conquista della massima velocità sull’acqua, tra passione, motori e rischio dei piloti era spettacolarità.
Dal vero non l’ho mai visto correre perché ha smesso poco prima che nascessi, ma Antonioni in quel film ha voluto i suoi protagonisti ad assistere ad una gara e ha ripreso un motonauta vicino alla riva.
In casa tra coppe, medaglie e articoli di giornale ingialliti, sentivo la frase “nel film si vede papà”, ed è davvero lui che corre e poi scende dal motoscafo. Anni fa sono riuscita a trovare il film e lo rivedo spesso per sentirmi su quella riva a guardare papà, un giovane sul suo bolide che sfida se stesso, libero e felice.
“Sono 23 anni che ci manchi, col pensiero noi due figlie possiamo dirti come papà sei stato un Campione, è stato bello correre con te, avremmo solo voluto una gara più lunga negli anni”.


metto il video per farvelo vedere con me

Vorrei…

una manciata di colori, cliccare play,
chiudere gli occhi
ed iniziare a dipingere chi ho nel cuore…

Chi è in un posto lontano, lo sposterei vicino.
Esaudirei i desideri e i sogni di chi ne ha.
Chi è triste, lo farei sorridente.
A chi manca una persona, gliela farei ritrovare.
A mamma darei ordine e quiete nella mente,
per accompagnarla nei suoi 81 anni con meno affanno
e più lucidità di tutte.
A me darei più resistenza e più sorrisi da regalare agli altri.

Non ci riuscirò, ma vorrei davvero che il mio amore
fosse capace di creare un quadro così,
aprire gli occhi e vedere un’opera d’arte… la mia per voi.

Mia aggrappata alle sue agende tiragraffi… dietro il mio trittico ad olio

Sono stanca di vivere nel quadro di Munch e sorridere a fatica.