Una Mamma è…

Ciao A.micie…
ci sembra (anzi è così) che qui scriviamo solo alle feste comandate, ma fiduciose attendiamo quel “tempo libero” in cui puoi dedicarti a ciò che ti porta via da tutto il resto… ma la mia mente è così gentile che ha la capacità – mentre faccio una cosa – di farmi pensare a cento altre! (sarà per questo che quando ho provato a fare meditazione non ci sono mai riuscita?! è probabile!). Oggi però un po’ di tempo me lo sono ritagliato (nel mentre però ho in testa che andrò da mamma e quindi non devo far tardi al pc, devo finire un lavoro, sistemare micie, controllare tutto che poi mi torturo col “ma il gas l’ho chiuso? Acqua luce porta finestre si si ho chiuso e le micie siii le ho lasciato acqua e cibo e no no non erano nell’armadio che ho chiuso (armadio chiuso è l’unica certezza!), etc etc“… ecco questa la mia bella e sana Pace interiore con cui convivo!
Va be fatta questa bella presentazione, oggi ritorniamo per fare degli Auguri speciali per domani 11 Maggio! Noi siamo pronte con bigliettino, pigiamino, tortina per fare la festa alla nostra mammetta che anche se ora sovente mi chiede “ma tua mamma è viva?“, parlano giusto i suoi occhi che ridono, si illuminano quando ci vede e alla mia risposta “Ma sei tu mia mamma” mi ribatte ridendo “Ah vero, allora son ben viva“. Questo vale più di tante sue domande mischiate tra tutti i pensieri che ora fatica a mettere nel giusto ordine.
La mia una mamma autoritaria ariete e io la figlia ribelle capricorno… tra noi due dal carattere e teste toste – pur rimanendo legate – ci sono state in passato incomprensioni, ma ora che l’una è per dell’altra il legame è vivo, non è più il tempo del rancore ma è quello del volersi bene per il tempo insieme che ci verrà concesso… questo nostro tempo ci tengo che lo possa vivere con il nostro affetto vicino… lei sa che tra noi l’amore c’è… domande, stranezze, difficoltà e salute a parte.
Raccontata la mia realtà, direi a chi ha problemi con la propria madre e ne soffre, di fare di tutto per ritrovarsi unite e non permettete al tempo che sia troppo tardi… perché

una Mamma è vita
è la vita che ha dato a noi figli… una parte di lei è in noi.
Auguri per domani e per ogni giorno
a te che sei Mamma, alla mia, alla tua, alla vostra
a tutte le Mamme da portare nel cuore

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Quel passato… presente

Più invecchi e più si sommano i ricordi… ogni anno che vivi ti lascia il suo ricordo che – se la mente te lo permette – lo porti con te per aggiungerlo a quelli nuovi… e se hai la fortuna di vivere a lungo, sono davvero tanti i dati che si tengono a mente.
Tanti sono i ricordi che hanno la capacità di farti male, ma altrettanti di farti bene, di farti sorridere… sta solo a noi il come ricordarli e riviverli. Ultimamente capita che con mamma, come è oggi (come ho già scritto in “Quel piccolo cuoricino“), quel ricordo del passato lo riviviamo tutti i giorni… perché magari di quel marito – mio padre – che manca da 24 anni, lei ora te ne parla come se dovesse entrare dalla porta da un momento all’altro… quel passato per lei ora è vivo e vedi che così sta bene, sorride e allora perché correggerla? Insomma a nessuno fa piacere sentirsi dire “non c’è più” se sei convinta che ci sia, no? Certo è un po’ complicato quando sto marito dice che torna a casa e poi non si fa vedere, ma avendo un continuo passaggio di pensieri, passa anche quello e via a pensare ad altro. In questa fase di mamma ho imparato che la mente nel momento in cui va a ruota libera senza quel controllo razionale (che ci prefissiamo), nel momento in cui la fantasia diventa per te realtà, ti da grandi potenzialità… lei stando seduta fa un sacco di “viaggi”, rivive la sua gioventù, ride e riesce anche a dirti “ho visto tanta gente, mi sono proprio divertita”. Forse è meglio questo traffico che lo spegnersi della mente…
Parlando di papà, in una stanza piena di sue coppe e attestati, non si può non ritornare anche agli anni in cui correva in motonautica Alfa Romeo sui Racer (come ho già scritto in “Da Lei a… Lui“), anni in cui io non ero nata, ma so bene quanto siano stati importanti per lui e per lei che tra una gara e l’altra gli parlava di matrimonio… Lui, scapolone di quei tempi, diceva “ti sposo entro l’anno”, entro l’anno c’è stato… lo ha fatto nel dicembre ’64.
L’altra sera con mamma siamo tornate a sfogliare fotografie e articoli sportivi di quei tempi, e così ho deciso di mettere sul desktop del pc quel passato… presente che è stato gioia…

per stare in compagnia di papà tutti i giorni

Qualche anno fa sono stata in riva a quelle acque dove papà correva, sul Lago di Garda… mi aveva colpita una bicicletta… oggi in quella foto ci leggo un messaggio che forse voleva darmi per il mio futuro, che ora è presente
ciò che può sembrare abbandonato tu puoi riportarlo in vita

Il mostro dell’isola… è riemerso

… era sdraiato sul fianco vicino all’Isola del Giglio dalla notte del 13 gennaio 2012, quando 32 persone hanno perso la vita e più di 4000 hanno vissuto un naufragio assurdo – a pochi metri dalla riva – per male organizzazione e ritardo a dare l’allarme, il tutto iniziato da quella inutile e azzardata usanza che fa chi è al timone di questi colossi del mare… passare vicino alla costa, fare l’inchino! L’inchino davanti a Le Scole della nave Concordia capitanata da Francesco Schettino non è stato un inchino di cui vantarsi nel tempo!!!! La storia la conosciamo e in queste ore la nave ha di nuovo i riflettori puntati per la manovra della messa in asse!
I numeri: l’idea (considerata all’inizio una “follia”) è partita da 11 menti, all’opera 500 uomini e 150 aziende (quando nella disgrazia c’è chi trova lavoro!) che hanno costruito intorno al relitto un cantiere di più di 30 mila tonnellate di acciaio, (pari a 4 volte il peso della Torre Eiffel a Parigi), 19 ore per l’operazione di rotazione, 600 milioni di euro il costo (a carico della Costa Crociere, loro possono!)… il tutto per far riemergere – dopo 610 giorni – il mostro di 60 tonnellate senza causare inquinamento ambientale e portarlo via per smantellarlo altrove…
[dati da articoli online – fontefonte]

Ci sono riusciti alle ore 4:00 di oggi 17 settembre… è riemerso!
Ora auguriamoci che le sue viscere possano restituire le due vittime ancora disperse.

Dust On My Shoes…

Capita quella volta che vedi quel qualcosa che ti fa tornare indietro… ai tuoi vent’anni… anni che oggi – da adulta – capisci che erano decisamente più “facili”, anche se quando li vivevi avevi le tue difficoltà… ma si sa ogni età ha le sue, solo che più cammini… più hai polvere nelle scarpe…!
Girando su Google+ incrocio chi ha condiviso il video live “Twist in my sobriety” di Tanita Tikaram (nel live è la giovane Tanita con la sua fedele chitarra, dalla voce già Grande) e torno indietro… di lei il cdrom “Everybody’s angel” l’ho ascoltato a ripetizioni negli anni ’90 quando studiavo in Accademia (post). Ho poi continuato ad ascoltarla lungo gli anni. Tanita è Speciale per me… con le sue origini indiane figiane e malesi ha un fascino e stile tutto suo che mi piace… nei suoi testi mi ci ritrovo e la sua voce sensuale non può non entrarmi dentro

Tanita Tikaram “Dust On My Shoes” – Official Music Video
Album “Can’t Go Back” (2012)

“I want a chance of the life I’m missing

I wanna know what it means to be free
and I just want to know
what it is to let go

And I just want to know, what it is to let go
and I just gotta see, how it feels to be free
to be free”

Tanita-tikaram.com

Quel piccolo cuoricino…

quello blu, del colore che Ti piace tanto… il caso ha voluto che lo trovassi dello stesso colore dell’altro, quello che Tu chiami “vezzo” perché è in tessuto, quello che mi fa sorridere a vedertelo perché quando te lo avevo messo ho pensato “ecco la nostra ragazzina”… Il cuoricino te l’ho regalato per i tuoi 82 anni fatti ad aprile… lui che ogni volta che si nasconde sotto la maglia mi dici “controlla che ci sia il cuoricino” e così faccio riapparire dalla manica il braccialetto a cui l’abbiamo attaccato e a Te si illuminano gli occhi a vederlo.
Sono due anni che con Te, io e sorella condividiamo il Tuo cambiamento. Un giorno dopo l’altro – in attesa di vedere cosa ci proporrà il giorno successivo – viviamo minuti, ore, giorni buoni in cui sai tutto di noi, sai chi siamo e sai dove sei,  alternati a minuti, ore, giorni strani in cui proietti il tuo passato in questa realtà e hai tanti pensieri perché in quei momenti le due bambine sono da andare a prendere a scuola e devi tornare a casa. In quei momenti non è semplice riuscire a convincerti che siamo Noi le tue bambine ormai grandi, che dove sei è la tua casa e papà non rientrerà la stasera, lui è lassù da tanti anni. Fai tenerezza quando nella notte chiami “mamma, mamma“, accorro io e ci scambiamo un sorriso che tranquillizza entrambe. A me dispiace… dispiace tanto che i tuoi desideri passati non c’è modo di poterli rendere reali, lo farei… invece oggi posso solo cercare di distrarti da questi pensieri e sperare che ti lascino serena, così da essere un poco serena anche io… Mi sono accanita all’inizio a voler trovare soluzioni, ho faticato ad accettare cosa stava accadendo e forse in parte ancora poco lo accetto ma cerco di esserci in modo utile, anche se lo so sono troppo emotiva, il piangere non serve a niente, devo essere forte per darti il giusto appoggio, ma a volte cedo… a volte è un compito più grande di me. Con Te ho imparato in questi anni che la mente è troppo misteriosa, è inutile farsi domande su quel che non ha risposte. Tra disagi fisici e deterioramente cognitivo è comunque ancora vivo parte del tuo carattere tosto e ancora riesci a stupirci e far ridere con le tue frasi che ricordano quale mente fervida eri, devo essere grata che una buona parte di Te continua ad esserci per darci ancora un po’ di tempo insieme… Eh già ho paura di essere dimenticata del tutto, ma voglio augurarmi che nel cuore di entrambe il dimenticarsi non accadrà mai e poi Noi abbiamo il nostro piccolo cuoricino blu a ricordarti che Ti sono vicina mamma anche quando la mente non mi vede… ma tu lo sai ne sono sicura.
Con infinito affetto, la tua gaia.

Un anno nuovo…

Ciao A.micie,
BUON ANNO NUOVO A TUTTE! Rieccoci nel quarto giorno dell’anno nuovo… di nuovo qui c’è ben poco… non so voi, ma noi nel nuovo ci siamo portate (anzi ci hanno seguito) ogni cosa bella/brutta del vecchio, unica differenza è che ora bisogna ricordarsi di scrivere 2013 nella data, per il resto è tutto identico a prima! Siamo rientrate dalla nonnatrasferta, dieci giorni in cui la mamy si è interamente dedicata a Lei e le micie si sono godute le mensole larghe sopra i termosifoni, come avevamo già preannunciato nel precedente post, lì si sta belle comode, Magò forse si è anche un po’ bollita il cervello per le tante ore che ci passava sopra.
Ebbene abbiamo ricevuto ogni sorta di augurio per il nuovo anno, speriamo non sia come il precedente capodanno quando gli auguri erano stati identici e l’anno è stato ben diverso da come venne augurato… vedremo per questo, vuoi mai che (per sbaglio) vada meglio del precedente? Siamo fiduciose.
Il 2012 per tanti non è stato un buon anno, delusioni, lavoro, crisi, salute… così per noi, tra il grande cambiamento di mamma (la nonna) a cui stiamo assistendo, che procede inesorabile, ci convivi con il solo obiettivo che Lei stia il meglio possibile, anche se dire meglio è una parola grossa… e le persone care o amiche a cui abbiamo dato l’ultimo saluto. Ora sono sei angeli, troppi in un unico anno, troppi per poterti sentire allegro ad iniziare un nuovo anno, questo sarà senza di loro e si sentirà… Ma la vita è questo e si va avanti, ritrovando un sorriso quando ci accade qualcosa di bello e procedendo il cammino con alle spalle quel passato che non torna più… ma si è vissuto, e questo conta.

Il 2012 ha dato e portato via come ogni anno della nostra vita
lasciando i segni in ognuno di noi a scandire il tempo che passa.
Io vi lascio il suo ultimo tramonto, quello del 31 dicembre.
In lontananza si vede il Musinè, il monte “misterioso” della Val di Susa.
Tra i vari racconti su di lui dicono che attiri gli ufo, così
da bambina immaginavo l’arrivo di alieni e il partire per altri mondi,
in qualche modo un po’ continuo ad aspettarli… Gaia.

Parole Sante… su libertà negate

14.12.12 IlFattoQuotidiano.it
[…] L’apertura mostrata in Inghilterra e negli Stati Uniti alle nozze tra persone omosessuali non incontra il favore di Benedetto XVI. Il pontefice, nel suo messaggio per la Giornata mondiale della pace, definisce i tentativi di accomunare i matrimoni gay a quelli fra uomo e donna “un’offesa contro la verità della persona umana” e “una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace”. [continua]

Partendo dal presupposto che rispetto la regola che ognuno è libero di pensarla come vuole, perdonami Santo Padre ma a sentire certe cose da TE anche nella Giornata della Pace,  da pecorella smarrita mi chiedevo: allora come si fa a sperare che possano finire certe discriminazioni? Come si fa a pensare che l’omofobia e la cattiveria gratuita in cui sfocia è sbagliata quando TU tuoni con frasi che a mio umile parere possono alimentare il fuoco della discriminazione sessuale? Mi scuso se ho frainteso il messaggio, ma è un messaggio di Pace questo? Il popolo omofobo avrà esultato a tuo favore, giusto? “una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace, addirittura? Perché da NOI non si può essere liberi di sposare chi si vuole senza questi commenti così pesanti, alla fine che fastidio danno due persone (a no scusa due gay) se si vogliono sposare? Parlate di giustizia e pace, e la loro giustizia dove la mettiamo? Ah già non son degni, non sono persone come gli altri, sono dei gay mica persone normali. Offesa e grave ferita… Devo pensare che le tue parole non offendano e feriscano? Lo so hai fatto piacere a chi la pensa come TE, ma a chi vive quella realtà o la appoggia come li vuoi far sentire? Sbagliati o anche di peggio, giusto? Mi piacerebbe proprio saperlo. Sai conosco genitori che sono orgogliosi dei loro figli gay e pensa che folli sarebbero pronti ad accompagnarli all’altare, ma non potranno mai farlo… tutta gente insana, giusto?
Sai io sono una cristiana credente, non mi ritengo cattolica se l’esserlo comporta appoggiare queste idee… come cristiana mi appoggio al “davanti a Dio siamo tutti uguali” “ama il prossimo tuo come te stesso“, risparmio gli altri tanto li conosci. Sbaglierò, ma ho la sensazione che TU la pensi in maniera diversa, non approvo ma lo rispetto, come rispetto ogni Essere Umano con le proprie scelte e libertà… se male ad altrui non fanno perché denigrarli e negargliele?
Buon Natale Benedetto, che si possa essere tutti più buoni davanti agli occhi di Dio.
In fede,
la pecorella smarrita insieme ad altre due con coda e baffi!

[…] noi svendiamo la nostra onestà molto facilmente
ma in realtà è l’unica cosa che abbiamo
nel nostro ultimo piccolo spazio,
all’interno di quel centimetro siamo liberi.
… ricordo come Diverso diventò Pericoloso
(Dal film “V for Vendetta” di James McTeigue)

Una spolverata di…

Ore 7:00
MIA: ehiiii Magooò svegliaa svegliaaa vieni a vedereee, dai dai corriiiii!
MAGO’: eeeh? cosa? chi? quando? che giorno è? Ohhh ma sei matta? per poco mi prende un colpo! Ti è forse scappato il topo dalla porta?? O la mamy ti avrà mica già dato da mangiare?? E’ roba da gatti miagolare in questo modo quando io sto dormendo… camomillati, fammi stiracchiare un po’… Eccomi cosa c’è?
MIA: dai dai svelta salta sulla tv e guarda un po’ fuori dalla finestra, c’è una novitaaaaaà! Visto??? Ma secondo te come avranno fatto a far cadere lo zucchero a velo su tutta la città? Sembra quando la mamy lo mette sui dolci o su quel coso morbidoso che sembra una montagna, intendo quello della pubblicità babababau… son anni che ce la cantano, i bimbi ormai avranno trent’anni no? Però sempre belli!
MAGO’: azz tu non stai mica bene nel cervello! Bella la vena poetica, ma guarda che quella robina bianca non è zucchero.
MIA: perché l’hai assaggiata? No no secondo me sono gli angioletti che si son divertiti e noi siamo il loro bababau, hanno voluto darci un po’ di dolcezza, il mondo ne ha bisogno!
MAGO’: wow sarebbe una gran bella cosa… ma non è così, questa non è dolce, è fredda… nulla cambierà. (devo trovare la camomilla in polvere e provarci su di lei)
MIA: hai detto qualcosa? Si si lo so e si chiama NEVE… però ogni tanto è bello sognare!

Foto da Fotogallery LaStampa.it

Miaooo da Mia che sogna e Magò che torna a dormire

Ritornare… nella cuccia

Ciao A.micie,
manchiamo dal 30 agosto… qualcuno se ne è accorto?
LASCIAMO QUI UN SALUTO GENERALE A TUTTE/I
Siamo mancate perché la mamy è stata impegnata con la sua di mamy… Ci siamo trasferite da lei, i giorni sono stati impegnati e impegnativi intorno a lei. Ora che siamo ritornate a casa riusciamo a dedicare qualche ora anche qui, a questo posticino “tutto nostro”… nella cara cuccia dove troviamo la vostra compagnia! Nei giorni passati abbiamo cercato di leggerVi, ma il tempo libero era troppo poco e lo spirito della mamy non era dei più sereni per fermarsi qui… però il pensiero a tutte l’abbiamo sempre avuto!
Come benritrovate vi facciamo vedere l’amichetto della campagna… è un micio che gira libero tra i prati e passa tutti i giorni davanti alla cucina della nonna. Lei ci è tanto affezionata, il suo passaggio è una compagnia quotidiana, lo chiama “la mia micina” perché dalle rotondità è convinta che sia femmina perennemente in dolce attesa ma in realtà il ragazzo di borgata si chiama UGO, così ci ha detto la vicina. Per noi va benissimo chiamarlo “micina” come piace alla nonna, per lui la cosa importante è vedere che gli diamo la pappa (se lo fanno tutti i vicini, ecco spiegata la rotondità!) e ci fa anche tanti miao che hanno la capacità di regalarci quel sorriso in più che manca…

Tante ronf a tutte da Magò, Mia, Ugo e… la mamy!

Vi ricordiamo che domani 6 e 7 ottobre sono i due giorni in cui l’ENPA organizza la “GIORNATA DEGLI ANIMALI“, la decima edizione dell’appuntamento nato per incontrarsi nelle piazze italiane per aiutare gli Animali… Se volete informazioni per parteciparvi cliccate qui!

Vite e Voci di Taranto

Ciao A.micie,
saprete sicuramente cosa sta accadendo a Taranto… sono molto lontana da quella terra, ma questo non fa di me un essere indifferente perché non mi tocca in prima persona. Non sono molto informata sulle dinamiche in corso, non ho modo di andare sul posto, ma ci tengo in qualche modo a farmi sentire “vicina” a loro, a chi si muove per loro, con loro, a chi fa conoscere quel che sta accadendo là. Non parlo dei mezzi di comunicazione, ma intendo la Gente, le Vite e Voci delle persone che sanno, che hanno visto, di chi è lì o di chi è lontano ma ha il Cuore rimasto nella propria terra. Una Gran bella terra fatta di sole, mare, buoni profumi, belle persone… che ora è ferita, inquinata, che va  “salvata” per la sopravvivenza di chi la calpesta e respira, terra dove lavorano in un impianto siderurgico mentre piangono i propri cari avvelenati. Ma quanti si stanno prendendo la briga di occuparsene seriamente? Penso che se l’Italia fosse davvero Unita, si muoverebbe tutta insieme e invece ogni problema italiano è sempre e solo vissuto dal singolo, dai singoli cittadini che protestano, lottano e si sentono soli ad affrontare un cambiamento o risolvere un problema. Tutti non dovremmo volere il meglio per tutti? No, la realtà è che siamo divisi, ogni città, ogni regione ha da pensare a se stessa e questo a mio parere è la debolezza dell’Italia, ne pagheremo sempre il prezzo e sarà sempre troppo alto!
Con l’augurio di vedere il giusto CAMBIAMENTO, termino segnalandovi queste letture per CONOSCERE, RIFLETTERE, CAPIRE…

Di Memorie di una Vagina
il suo Istant Book da leggere
ARBEIT MACHT FREI – Storie di una Taranto non detta.
L’industria. I cittadini. I tumori. I bambini.
[…] “E certo che mi dispiace per i miei cugini, per i giovani, per chi aveva scelto un compromesso pur di non lasciare la propriaterra e la propria famiglia, facendo un lavoro tecnicamente di merda, per non andare, per esserci, per lo stesso amore che provo io per quella città immonda, ormai così lontana.” [continua a leggere nel suo blog]

Di Melodiestonate
La parabola del lavoro e della salute.
[…] “In questo tempo il Signore decise di scendere sulla terra per vedere da vicino cosa stava succedendo a Taranto. Chiamò gli apostoli e con loro iniziò il viaggio. Camminavano costeggiando il muretto a secco di un campo assolato e arido dove videro un povero contadino che zappava grondando sudore e più sudava e più forte zappava, vedendolo gli apostoli dissero: “Signore aiutalo!” [continua a leggere nel suo blog]

 Il blog del Comitato per Taranto
“Il Comitato per Taranto, dal 18 giugno 2007, è un gruppo aperto di cittadini, indipendente, apartitico e senza fini di lucro, impegnato per l’ambiente e la cultura.”
[continua a leggere il blog]