Rispetto alle Donne… sempre!

Anche se la giornata sta volgendo al termine…
perché bisogna agire 365 giorni all’anno per combattere chi non rispetta le Donne… per difenderenon far sentire SOLA chi è ingiustamente vittima… per dare una luce a LEI che vive nel buio!

25 Novembre
Giornata internazionale per l’eliminazione
della violenza contro le donne

 “Il 25 Novembre 1960 le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio Militare di Intelligenza. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono torturate, massacrate a colpi e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente. L’assassinio delle sorelle Mirabal è ricordato come uno dei più truci della storia dominicana…
Il 17 dicembre 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la risoluzione 54/134 con cui scelse la data del 25 novembre per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, in omaggio alle sorelle Mirabal.” [continua]

Le sorelle Mirabal eroine della lotta di liberazione dominicana contro la terribile dittatura del generale Trujillo, avevano guadagnato il nome di battaglia di “las mariposas“, le farfalle.
Nel 1995 la scrittrice dominicana Julia Álvarez gli dedica il libro Il tempo delle farfalle, da cui è stato tratto nel 2001 il film In the Time of the Butterflies .

Stop violence against women!
International day for the elimination of violence against women

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Il mostro dell’isola… è riemerso

… era sdraiato sul fianco vicino all’Isola del Giglio dalla notte del 13 gennaio 2012, quando 32 persone hanno perso la vita e più di 4000 hanno vissuto un naufragio assurdo – a pochi metri dalla riva – per male organizzazione e ritardo a dare l’allarme, il tutto iniziato da quella inutile e azzardata usanza che fa chi è al timone di questi colossi del mare… passare vicino alla costa, fare l’inchino! L’inchino davanti a Le Scole della nave Concordia capitanata da Francesco Schettino non è stato un inchino di cui vantarsi nel tempo!!!! La storia la conosciamo e in queste ore la nave ha di nuovo i riflettori puntati per la manovra della messa in asse!
I numeri: l’idea (considerata all’inizio una “follia”) è partita da 11 menti, all’opera 500 uomini e 150 aziende (quando nella disgrazia c’è chi trova lavoro!) che hanno costruito intorno al relitto un cantiere di più di 30 mila tonnellate di acciaio, (pari a 4 volte il peso della Torre Eiffel a Parigi), 19 ore per l’operazione di rotazione, 600 milioni di euro il costo (a carico della Costa Crociere, loro possono!)… il tutto per far riemergere – dopo 610 giorni – il mostro di 60 tonnellate senza causare inquinamento ambientale e portarlo via per smantellarlo altrove…
[dati da articoli online – fontefonte]

Ci sono riusciti alle ore 4:00 di oggi 17 settembre… è riemerso!
Ora auguriamoci che le sue viscere possano restituire le due vittime ancora disperse.

Gli eroi dell’11 settembre…

Ciao A.micie,
rieccociiii… si siamo ancora su questo pianeta, saltate dalla gioia? 🙂 Abbiamo fatto una pausa, e perché? Dobbiamo ancora darci la risposta ma i giorni son passati e che velociiii, capperi non scriviamo dal 29 giugno?? Possibile? SI carta canta, cioè data post canta! Va be nel mentre vi abbiamo lette qua e là, abbiamo fatto diverse cose e torneremo in futuri post a farvi vedere qualcosa sull’estate passata…
MA OGGI E’ OGGI… un 11 SETTEMBRE in cui ci tengo ricordare quel 11 SETTEMBRE 2001 al World Trade Center di New York… 12 anni da quelle scene viste in tv che sembravano sequenze di un film assurdo, ma no era tutto vero… terribilmente vero! Mi aveva sconvolto che quelle due torri si fossero sbriciolate in un attimo portandosi via migliaia di vite umane e non riesco neanche ad immaginare come possa essere la vita dopo una cosa del genere…

e così il mio pensiero (oggi e sempre) va a tutti loro
alle vittime, agli eroi morti nel portare aiuto…
alle loro famiglie, a chi è rimasto dopo quel che ha vissuto

Come è adesso il Ground Zero? clicca qui

Uomini Giusti… un saluto e un ricordo

Un salutoun arrivederci a
Don Andrea Gallo 
che ieri ha lasciato la sua strada terrena per tornare alla casa del Padre. LUI è stato un Uomo Giusto, un prete di strada con la sciarpa rossa… una vita passata al fianco dei più deboli, degli emarginati, degli ultimi… Un maestro di vita che ha parlava ai giovani senza tabù per affrontare con loro le problematiche della nostra società.
Io trovo del cristianesimo negli altri, trovo del cristianesimo nelle prostitute, trovo del cristianesimo nei miei carissimi barboni, trovo del cristianesimo nell’ateo…“. LUI con la cultura dell’accoglienza, del rispetto e dell’ascolto reciproco ha messo al centro le Persone in quanto tali senza fare nessun tipo di differenza “Chi riconosce l’appartenenza alla famiglia umana, come fa a non aprire le porte? Poi io, come cristiano, come faccio a non essere accogliente? E io ti accolgo come sei, come persona, perché ancora prima di essere maschio, femmina, omosessuale o straniero, uno è persona, cioè un soggetto di autonomia.“. Concetti scomodi per diversi fedeli, ma LUI non ha smesso di parlare così e per molti è stato un compagno di viaggio importante. Domenica scorsa ho sentito Papa Francesco, dire con semplicità che la Chiesa deve essere aperta altrimenti si sente quel brutto odore di chiuso… mi è piaciuto e Don Gallo così faceva, LUI è stato l’esempio di questa Chiesa aperta, ben diversa da quella chiusa tra i dogmi! Mi unisco a chi lo ama, stima e ieri lo seguiva, alla sua Comunità di San Benedetto al Porto di Genova… Grazie Don, ci auguriamo altri Uomini di fede come te.

e un ricordo alle vittime della strage di Capaci
(23 maggio 1992). A Giovanni Falcone altro Uomo Giusto, alla moglie Francesca Morvillo e agli uomini della scorta: Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani… Persone che in nome di una lotta hanno perso la vita, vite che insieme a tutte le altre ogni giorno ci ricordano cosa è il sacrificio per una giusta Giustizia che ancora dobbiamo vedere…

I miei vangeli non sono quattro… Noi seguiamo da anni e anni il vangelo secondo De Andrè, un cammino cioè in direzione ostinata e contraria. E possiamo confermarlo, constatarlo: dai diamanti non nasce niente, dal letame sbocciano i fiori.” Don Andrea Gallo

13 Febbraio 1983

13 Febbraio 1983 – Incendio al cinema Statuto di Torino
In ricordo delle 64 vittime

Nella sala di via Cibrario, circa 100 spettatori stavano aspettando la proiezione del film “La capra” di Francis Veber. Poco prima delle ore 18.00 un suono insolito e una fiammata, causata da un corto circuito, che incendiò la tenda tra il corridoio d’accesso e la platea… il fuoco dalla tenda passò alle poltrone trasformando la sala in una camera dai gas tossici… le vie di fuga erano bloccate, quella aperta fu raggiunta da pochi… è in galleria che ci furono più vittime.
Sono trent’anni che Torino non dimentica

Noi siamo di Torino, da quel giorno i miei genitori iniziarono a dirmi
non sederti in galleria, siediti vicino all’uscita“. Faccio così anche oggi.
Per tanti anni si è passati davanti a quella facciata bruciata, simbolo di tristezza e abbandono. Se passi oggi vedi un nuovo palazzo e vicino un’aiuola in memoria… Noi continueremo a “vederci” il cinema Statuto con la sua triste storia che nulla potrà mai cancellare.

– “Sale per la capra” il documentario sulla tragedia saleperlacapra.com
In occasione del trentesimo anniversario dalla tragedia del cinema Statuto di Torino, un film e un libro ricordano la vicenda che scosse un’intera città nel profondo dell’anima. Il documentario “Sale per la capra” di Dividi, Evangelisti e Greco e il libro “Statuto, una memoria perduta” di Durante e Galvagno ne rievocano la successione dei fatti con rigore e sensibilità.
– Il Comune, nel pieghevole con il programma delle commemorazioni, ricorda le giovani vittime riportandone i nomi [leggi]

Oggi… il Giorno della Memoria

Costituiscono genocidio, secondo la definizione adottata dall’ONU,
“Gli atti commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso”. [fonte]

27 Gennaio – Il Giorno della Memoria
in ricordo delle vittime della Shoah
1941 – 1945
il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche liberarono il campo di Auschwitz

altri video:  su Primo Levi  –  un documentario

La blogger ONDINA con le sue fotografie – con rispetto e attenzione – ci fa entrare nel campo di concentramento di Dora-Mittelbau (Nordhausen, Germania), nato nel ’44 per la fabbricazioni di missili nazisti, luogo di prigionia e morte.
[…] 60.000 i prigionieri internati, dei quali 12.000 “ufficialmente” morirono. [fonte]

A Torino sono in corso diverse iniziative in Memoria, oggi 27 gennaio il “Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà“, dedica il Giorno della Memoria 2013 alle vittime omosessuali nei campi di concentramento con l’inaugurazione della “panchina rosa triangolare” progettata da Corrado Levi e da lui donata al Museo. [sito]

Nel ricordo, una preghiera a loro.

Uomini da ricordare…

Un ricordo a Paolo Borsellino e alla sua scorta
19 Luglio 1992 – Strage di via d’Amelio – Palermo

[…] dopo aver pranzato a Villagrazia con la moglie Agnese e i figli Manfredi e Lucia, Paolo Borsellino si recò insieme alla sua scorta in via D’Amelio, dove viveva sua madre.
Una Fiat 126 parcheggiata nei pressi dell’abitazione della madre con circa 100 kg di esplosivo a bordo (semtex e/o tritolo) detonò al passaggio del giudice, uccidendo oltre a Paolo Borsellino anche i cinque agenti di scorta Emanuela Loi (prima donna della Polizia di Stato caduta in servizio), Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio TrainaL’unico sopravvissuto fu Antonino Vullo, ferito mentre parcheggiava uno dei veicoli della scorta. […] (fonte)

“Chi ha paura muore ogni giorno,
chi non ha paura muore una volta sola.”

Paolo Borsellino
(Palermo, 19.01.1940 – Palermo, 19.07.1992)

14 juillet en France…

14 Luglio 1789

A chi ha lottato e lotta in difesa dei diritti dell’uomo
che non dovrebbero mai essere calpestati!

Liberté, Égalité, Fraternité


La Marseillaise, extrait du film La Vie En Rose (La Môme) sur Edith Piaf

Bonne Fraternité à tout le monde
et à toutes les Amichattes 😀

… da Edith L’Hymne À L’Amour

Accade che…

Oggi avevo iniziato bene la giornata… le ore precedenti erano andate bene… stamattina ho lasciato mamma salutandola e vedendo che era serena, la cosa a cui più tengo… per Lei mi sono tranquillizzata l’anima perché un medico oggi le ha detto che poteva stare tranquilla, e così io… ho letto delle cose belle in una email… ho scambiato due commenti che mi faranno riflettere… ho quasi finito un lavoro a cui non trovavo soluzione… mi son fin detta “oggi è un giorno buono”, ma non ero del tutto convinta…
Ecco appunto, accade che ricevo una notizia e tutto puff svanisce, non è più un giorno dove sorridere… non è più un giorno buono o forse lo è perché ora Lei non soffrirà più…  Lei ha avuto una vita abbastanza lunga, qualcuno mi ha insegnato che “a un anziano si rende onore con una certa allegria in ricordo di ciò che è stato e per la fortuna d’aver vissuto a lungo“… vero è una bella cosa ed è giusto, ma il dispiacere non riesco a non sentirlo. Lei era, no preferisco dire Lei è Letizia, una signora dal bel nome che ho conosciuto sei anni fa, in un luogo distante da qui… una nonna impegnata dalle sue due nipotine mentre combatteva con tenacia un male serio. La mia amica (sua figlia, la mamma delle nipotine) l’ha aiutata con infinito amore per anni e con grande forza la ha assistita negli ultimi giorni più strazianti, quei giorni in cui senti dentro di te che è il momento di lasciarsi e affrontare quella separazione a cui mai ci abitueremo. L’ho vissuta poco dal vero ma in questi anni ne ho sempre sentito parlare da sua figlia… ricordo sempre il bel sorriso che mi ha rivolto la prima volta, ho continuato a chiedere sue notizie… era l’unico modo per continuare a conoscerla. Mi è dispiaciuto non poterle portare un ultimo saluto, ma col pensiero e cuore ero là… rimarrà viva nei miei ricordi, in quelli belli che sanno farti buona compagnia…

Ora questa giornata la posso solo chiudere in un modo
una preghiera a te e un abbraccio a chi hai vicino
CIAO LETIZIA 

Si poteva…

potevate andare oltre le incomprensioni,
potevate provare a stare vicini,
potevo essere più Io e meno Voi a decidere per me,
avrei dovuto provarci, forse saremmo stati meno distanti
con un bel passato da ricordare e un oggi migliore per tutti.

Mi accorgo sempre troppo tardi degli errori che commetto.

Ricordo la tua passione per i pinguini,
i tuoi viaggi lontani per vederli… ora mi piace pensarti con loro.
Ciao Zio
30 maggio 2012

Ora è pomeriggio
Ti abbiamo appena salutato
nel tempio crematorio mi hai fatto ascoltare
due canzoni che voglio conservare qui.
Forse sono le tue canzoni… forse avevano un significato per te,
nelle parole ti ho riconosciuto. Altrove forse ti conoscerò meglio.

Ho abbracciato zia, ho riconosciuto volti visti vent’anni fa,
ho pianto, ho preso una tua rosa che porterò a mamma…

I Just Called To Say I Love You – Stevie Wonder

What a wonderful world – Louis Armstrong